Category: Articoli Psichiatria

La Depressione

downloaddi Marco Capozza*

Il termine “depressione” si usa per indicare sia un certo insieme di sintomi, sia certi disturbi psichici – intesi come malattie, sindromi, entità nosografiche – che condividono quel quadro sintomatologico, pur differendo nelle sue sfumature e nelle cause, decorso, prognosi e terapia. E’ bene tenere distinti i due significati, per cui nel corso di questa esposizione utilizzeremo il termine “depressione”, con la “d” minuscola, per indicare il quadro sintomatologico; “Depressione”, con la “D” maiuscola, per indicare le entità nosografiche (salvo laddove il termine maiuscolo sia già utilizzato in una classificazione o terminologia ufficiale, nel qual caso ci atterremo all’uso ufficiale anche se il termine indica il quadro sintomatologico; casi che dovrebbero comunque risultare chiari dal contesto), ed esamineremo: Continua…

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La relazione dell’aiuto comprensiva: una visione sociale/medica/psichiatrica di alcuni fattori che la rendono difficile

LA RELAZIONE DELL’AIUTO COMPRENSIVA: UNA VISIONE SOCIALE/MEDICA/PSICHIATRICA DI ALCUNI FATTORI CHE LA RENDONO DIFFICILE

Julio Mares Psichiatra, psicoterapeuta direttore dell’International School of Gestalt Training, Belo Horizonte (Brasile)

“INformazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria”, n° 41- 42, settembre – dicembre 2000 / gennaio – aprile 2001, pagg. 30 – 33

La solidarietà non incontra un’espressione più eloquente che in una relazione di aiuto. Nella pluralità e varietà delle possibili cure effettuate da un essere umano verso il suo simile, la relazione di aiuto occupa un luogo di distacco, centrale, principale. Dall’ascolto semplice, attento, al contatto mediato dalla più avanzata tecnologia, è la presenza di un somigliante, in questo momento di mistero generato dalla sofferenza, che impedisce il patimento dell’isolamento, della mancanza di protezione e dell’abbandono. La superiorità della relazione d’aiuto, pertanto, è indiscutibile, la sua importanza non può essere diminuita. La tecnologia che la mette in relazione, che la facilita, non può e non potrà sostituirla; dato che non sostituisce la sua condizione basica d’affetto e di rispetto, il suo attributo magico d’attaccamento alla condizione umana ed il suo carattere etico ed umanista dell’”amare il prossimo come te stesso”. Questa condizione d’insostituibilità è quella che rende il contatto diretto terapeuta-cliente il pilastro fondamentale del “fare” terapeutico. Questo include la conoscenza dei fattori che la deturpano, la impediscono o la complicano.

 

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Non solo uno sport. “I sentieri come cura”. “Il trekking come terapia”

Trekking-Photo-courtesy-bhutanrisingdrukyul.com_Di Anna Maria Acocella

 

Dal 2006 il centro di salute mentale della Asl 6 di Villacidro, in Sardegna, grazie alla passione e all’entusiasmo dello psichiatra Alessandro Coni e dei suoi collaboratori, ha avviato una ‘terapia alternativa’: il trekking. Il dottor Coni, direttore del Dipartimento salute mentale e dipendenze, sta praticando da alcuni anni con i suoi pazienti mentali il “progetto trekking”, iniziato come attività risocializzante, che  via via si è  trasformato in una nuova modalità di psicoterapia. Continua…

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Il disturbo bipolare

il doppio segretodi Marco Capozza

Il disturbo bipolare è un disturbo dell’umore. Chi ne è affetto attraversa periodi di umore estremamente alto (mania) e periodi di umore estremamente basso (depressione). Tutti abbiamo oscillazioni dell’umore. Nel disturbo bipolare le oscillazioni normali, fisiologiche, aumentano d’intensità e durata al punto che, quando l’umore è alto, si ha l’impressione e l’energia di poter fare qualsiasi cosa. Si diventa iperattivi, a volte anche sessualmente, instancabili; si dorme poco o nulla; si parla tanto e in modo accelerato (logorrea); si pensa a una velocità tale, o a una tale quantità di cose insieme, da perdere i nessi associativi fra i pensieri (fuga delle idee); si può credere di avere poteri o compiti speciali o rapporti speciali con personaggi influenti, magari con Dio (idee di grandezza); non si valutano più le conseguenze delle proprie azioni, al punto di lanciarsi in imprese o spese sfrenate, sproporzionate alle proprie reali possibilità, e trovarsi poi in problemi finanziari, legali, sociali e familiari. Continua…

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Dimensioni psicopatologiche dell’amore

BRUNO CALLIERI

Libero docente Università di Roma “La Sapienza”

“INformazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria”, n° 44/45, settembre – dicembre 2001 gennaio – aprile 2002, pagg. 2-9, Roma

Da oltre ottant’anni la psicologia ha sostenuto, sottolineato, “dimostrato”, ribadito, che l’amore non è null’altro che spinta sessuale, sia pure sublimata.

Se, malgrado tante fascinose teorizzazioni e documentate ricerche, malgrado ogni esperienza e gratificazione sessuale in contesti socioculturali sempre più favorenti, l’uomo mostra ancora nostalgia per l’amore, ciò vuol dire che dobbiamo riproporci l’antica domanda: che è l’amore? e aprirci a diverse nuove visioni (Hooks, 2000). Continua…

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Dall’anamnesi al racconto: analisi esistenziale e/o analisi narrativa?

DALL’ANAMNESI AL RACCONTO:

ANALISI ESISTENZIALE E/O ANALISI NARRATIVA?

Bruno Callieri

Libero docente Università di Roma

(pubblicato in: “Informazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria”, psichiatria n. 38 – 39, Roma settembre – dicembre 1999 gennaio aprile 2000, pp. 2 – 9)

La centralità della narrazione in psichiatria (G. Martini, pag. 239) si impone sempre più, con l’attuale attenzione alla dimensione ermeneutica e quindi alla irrinunciabilità del paradigma informativo, pur lasciando impregiudicata la validità dell’informatizzazione del linguaggio analogico.
In generale, la svolta narrativa nella letteratura medica e psicologica e nella letteratura sull’esperienza della malattia ha beneficiato degli interessi più ampi dell’analisi letteraria, sia nelle scienze umane che nelle scienze sociali. Continua…

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Aspetti fenomenologici dell’attenzione

Bruno Callieri

Libero docente Università di Roma

INformazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria, n° 32-33, pagg.2-15, settembre 1997 – aprile1998, Roma

 

Se riteniamo l’attenzione come un aspetto dell’attività psichica autonomo e abbastanza individuabile rispetto a tanti altri “processi psichici”, possiamo considerarla come la funzione che focalizza e indirizza l’attività mentale cosciente verso determinati oggetti, azioni, scopi (quindi un’attività intenzionata, proprio come lo è la coscienza) e che è capace di mantenersi per un periodo di tempo più o meno lungo a determinati livelli di tensione mentale. In tal senso si potrebbe dire che lo spettro dei processi di attenzione si identifica con lo spettro dei processi di coscienza. Continua…

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LA DIMENSIONE SIMBOLICA COME LUOGO E STRUMENTO DI CRESCITA PERSONALE

Francesco Bonsante *

Informazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria
n° 31, maggio – agosto 1997, pp. 36-43

In questo lavoro prenderò in considerazione la dimensione simbolica esaminando i campi in cui più si manifesta, cioè la vita onirica e l’espressione artistica, e in particolare la forma teatrale, per evidenziare un’attività psichica rilevante per la comprensione della realtà e per l’orientamento del nostro percorso di vita. Per iniziare credo sia importante precisare il termine. Continua…

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Il potere della generazione.

Patrizia Marioni , Franca Aceti , Alberto Gaston ***

La madre dei canti, la madre di tutto il nostro seme, in principio ci generò. Essa è la madre di ogni razza umana e di ogni tribù … Lei sola è la madre delle cose, Lei sola …
(Canto degli Indiani Kagaba, Neumann: La Grande Madre)

Tra le varie possibili forme della evoluzione sociale, il potere della generazione si esplicita, in maniera fondante, all’interno di quella stretta giunzione che si costituisce tra l’ordine delle relazioni e l’esperienza del tempo. Continua…

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Gli affetti in scena

(pubblicato in: Informazione in psicologia, psicoterapia, psichiatria n. 27, Roma, 1996, pp.3-4)

Giannetto Cerquetelli *

Il teatro è stata la prima forma di comunicazione dell’affettività umana espressa e rappresentata. Nel teatro greco i drammi umani vengono rappresentati nella loro totalità: nel rapporto che si crea tra l’attore e la vicenda drammatica. Continua…

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