Carattere e quotidianità

enneagramma_1Paolo Quattrini

Psicologo, psicoterapeuta

Direttore scientifico Istituto Gestalt Firenze

 

Una teoria della personalità

Nella psicologia junghiana la personalità è vista come risultante dalla cooperazione di varie strutture di base, gli archetipi, attraverso cui l’energia scorre liberamente. Metaforicamente la si rappresenta come una collana di perle, dove le disfunzioni dipendono dall’inflazione dei componenti: se una perla assorbe troppa energia si gonfia, mentre le altre si raggrinziscono e l’insieme si scompensa.

Nella Gestalt la visione è analoga: Perls parlava di autoregolazione organismica, un sistema di organizzazione articolato sul principio dell’emergenza dei bisogni, e inficiato dalla tendenza degli esseri umani a volerla sapere più lunga della natura stessa, premettendo il pensiero alla vita emozionale.

Anche nell’Enneagramma della personalità, un’antichissima griglia diagnostica che Claudio Naranjo in “Nevrosi e carattere” descrive e correla esaustivamente con la psicodiagnostica moderna, le alterazioni della personalità (le passioni) si possono vedere come esagerazioni di funzioni in sé normali: il carattere, definito come una cristallizzazione difensiva della fluidità naturale, risulterebbe in questo senso dall’inflazione e la cronicizzazione di una funzione psichica.

Per capire il mondo psichico, aiuta pensare in una logica organismica. Il livello fisico dell’organismo vive attraverso delle funzioni (digestiva, circolatoria, respiratoria etc.): per quello psichico è la stessa cosa, sono le sue funzioni che gli permettono di esistere.

Ora, un essere umano mangia, si muove, respira: tutte queste funzioni sono indipendenti, ma non estranee l’una dall’altra. Si respira in modo diverso a seconda di quello che sta succedendo, la circolazione si adatta alle circostanze: tutte le funzioni sono connesse in modo tale riuscire a coordinarsi fra di loro in un modo straordinariamente efficente, quella che si chiama appunto l’autoregolazione organismica.

Nella psicologia della Gestalt si parla di figura-sfondo: tutte le funzioni sono attive contemporaneamente, ma si muovono una rispetto all’altra in una specie di danza che le porta alternativamente in primo piano e sullo sfondo, secondo le necessità dell’organismo

 

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